giovedì 6 ottobre 2016

Il Reiki come coadiuvante della terapia farmacologica dei disturbi depressivi






Il Reiki è una disciplina giapponese fondata da Mikao Usui. Rei - Ki è giapponese e significa "Energia Vitale Universale". E' una tecnica che si basa sulla concezione olistica della persona, la quale viene concepita come unità inscindibile di corpo, mente e spirito.
Essendo una tecnica di contatto manuale (Touch Therapy) risulta essere molto efficace come tecnica "dolce" di rilassamento e analgesia, ed è stata impiegata per alleviare il dolore, nell'assistenza pre-  e post- operatoria e negli stati ansiosi.
Io pratico Reiki da più di due anni e dalla mia esperienza diretta posso dire che in molte occasioni mi è servita per alleviare il malessere che segue le crisi ansiose e depressive.

L'apprendimento della tecnica contempla tre livelli, ma credo che questi servano per lo più ad acquisire una maggiore consapevolezza di come il Ki possa essere canalizzato dalle mani alla persona che riceve il trattamento.
Ma trattandosi il Ki di un'energia che permea tutte le cose (persone comprese) credo che ciascuno di noi possa trarre giovamento dall' autotrattamento, anche se questo non è stato preceduto da nessuna iniziazione.

Prima di iniziare l'autotrattamento è importante concentrarsi su di sé, sulla percezione del proprio respiro e del ritmo del proprio battito cardiaco, e questo lo si può fare semplicemente chiudendo gli occhi, ponendo le mani al centro del petto e svuotando la mente dai propri pensieri.

Durante l'autotrattamento, che si può eseguire seduti o coricati, si può ascoltare una musica rilassante (suoni della natura, oppure una musica adatta al trattamento Reiki, una di quelle in cui ogni 3 minuti si avverte il suono di un campanellino che ci indicherà quando è il momento di cambiare la posizione delle mani)

Nel momento in cui si è raggiunto un sufficiente stato di calma e si comincia a percepire l'energia che scorre attraverso le mani, si può iniziare l'autotrattamento appoggiando entrambe le mani sugli occhi.
Questo primo contatto genera maggiore chiarezza di pensiero, contribuisce ad eliminare lo stress e a facilitare la meditazione.

Trascorsi 3 minuti si sposteranno le mani sui lati della testa, sopra le orecchie, con le basi delle mani sulle tempie e le dita lungo la curvatura della testa.
Questa posizione armonizza i due emisferi del cervello, aumenta la gioia e la fiducia nella vita.

Poi far scivolare le mani sul retro della testa, tenendola come una palla, con le dita rivolte verso l'alto.Questa posizione allevia i disturbi del sonno, trasmette sicurezza, riduce la paura e calma la mente e le emozioni.

Posizionare poi le mani sui due lati del petto, con le dita a contatto, appena sotto la clavicola.
Percependo il nostro battito cardiaco, aumenterà anche la nostra capacità di amare la vita e di trasformare i pensieri negativi.

Scendendo con le mani, soffermarsi sulla regione inferiore della gabbia toracica, sopra la vita, con le dita a contatto verso il centro, sopra a quello che energeticamente è chiamato plesso solare.
Questa posizione trasmette energia e produce rilassamento, riducendo la rabbia, la paura e la frustrazione.

Posizionare poi le mani ai lati dell'ombelico, sempre con le dita a contatto verso il centro.
Questa posizione aiuta a scaricare le tensioni e le paure, e agisce positivamente nel contrastare gli stati d'ansia e depressivi accrescendo la fiducia in noi stessi.

Alla fine porre le mani al centro del petto, respirare profondamente e riaprire gli occhi.



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