lunedì 29 agosto 2016

L'importante è finire....




Vorrei che questo vuoto per una volta mi divorasse e non mi facesse più soffrire così tanto.
Vorrei che tutto si esaudisse in una pace senza fine.
Vorrei che Dio mi prendesse con sé una volta per tutte... che mi portasse dove non c'è questa sofferenza... dove tutto è equilibrio e pace.

Sul non trovarsi

Il vuoto riempie la mia anima e i pensieri invadono la mente.
Mi muovo nello spazio fisico alla ricerca dei confini della mia anima... Ma tutto sembra frammentato e disperso.
Noia e vuoto...
Fare le cose senza essere connessi con il proprio presente stanca perché il pensiero va sempre nella direzione del sentirsi falliti e inutili.
Cerco di educare il mio cervello, ma non mi da retta.
È come se un impulso primordiale lo portasse a ripercorrere le stesse strade del passato... Come se non conoscesse altro che il pricipitare nel vuoto.
Il caldo mi infastidisce,sono stanca, ma pur sentendomi esausta sento l' impulso di fuggire da tutto, da me.
Avrei bisogno di esternare quello che sento e provo, ma nessuno è disposto ad ascoltare.
Sono una terra desolata e desertica.

martedì 23 agosto 2016

Crisi e abbandono



E l'ennesima crisi è arrivata... pensavo che ormai i distacchi non potessero più nuocermi... e invece...
Quel vuoto che ingloba e divora tutto si è fatto sentire più forte di prima.
Nulla è più doloroso di quel buco nero massiccio e freddo... nulla... persino morire sembra un sollievo...
e quindi giù di xanax e alcool... non voglio più sentire niente... questo è il mio unico pensiero...
non voglio più sentire le pesanti catene del dolore che stridono nel rumoroso silenzio della mia mente.
Vuoto dentro e intorno  me... silenzio.

lunedì 22 agosto 2016

Crisi

Ennesima giornata no.. Sono molto stanca
La terapia aiuta, ma il vuoto che si accompagna al distacco oggi mi invade totalmente.
E allora partono le telefonate di aiuto,anche se poi ci si rende conto che a nulla serve.
La chimica assopisce il dolore, ma il desiderio di non esistere oggi è così forte
Sento come se la mia anima fosse frammentata, come se il cielo fosse un velo pesante che schiaccia la mia mente e rende insostenibili i miei pensieri.
Mi sento sola... Erramte fra i pensieri che avvolgono il mio spirito.
Nulla
Vuoto

mercoledì 17 agosto 2016





La terapia combinata procede tra alti e bassi.
Anche se a volte non lo do a vedere il vuoto doloroso si fa sentire. Parlo del mio disturbo con le persone perché credo sia importante... Forse sapendo quello che vivono le persone come me altri possono rebdersi conto prima del loro problema e intervenire prima che le conseguenze delle scelte sbagliate possano invadere l'esistenza di altri.
A volte credo di sbagliare... Setaccio contonuamente quello che dico e faccio per non rischiare di cadere negli stessi errori.
È difficile starmi accanto, a volte mi richiudo ancora nel mio guscio e quamdp questo avviene il rischio di cadere ancora in una crisi è tanto.
Ma si procede... Comunque... Nella speranza che quelle crisi si facciano sempre meno frequenti e invasive.

sabato 13 agosto 2016

Il dolore




Spazio chiuso e caotico della mente.
Onde di pensieri s'infrangono fra le tempie stanche.
Il corpo vive ma lo spirito inquieto,procedendo nel suo errare confuso  lo ha lasciato indietro.
Ci sono ombre che la luce dell'Amore fatica a rischiarare e che a volte rischia persino di rebdere ancora più tenebrose.
Sento il suono pesante del vuoto dove persa rotolo fra gli specchi infranti dell'illusione.

mercoledì 10 agosto 2016

Ricaduta





E passata l'ennesima crisi ci si sente svuotati.
Inermi, vuoti, forse pronti per ricominciare il cammino, ma stanchi.
Profonde cicatrici squarciano il corpo e il mio spirito.
Fare i conti con quello che si è a volte è spaventoso.
Spaventa me e chi mi sta accanto, perché improvvisamente si diventa consapevoli di essere funamboli dell'esistenza.
Basta nulla per ricadere nel vuoto e allora la crisi travolge tutti i progressi che fino a quel momento si credeva raggiunti.
Ci si rende conto di essere sempre a rischio di caduta e il pensiero che chi mi circonda possa un giorno non essere più in grado di starmi accanto, amplifica il terrore di quel vuoto che gravita fra la vita e la mia anima.

Abisso



Le unghie stridono sulle pietre della mia anima... pietre grigie e pesanti.
Fredde come il ghiaccio e antiche come il mondo.
Urla strazianti e stridori di denti incarnano il mio dolore.
Vorrei spezzare le corde che mi legano a questi macigni, vorrei risalire dalle acque profonde del mio spirito ma il respiro mi manca e le forze si dileguano nel tentativo di ritrovare la luce.
Il buio penetra il mio cuore che cade come piombo nell'abisso nel mondo.
Precipito nella profondità della mia esistenza.


martedì 9 agosto 2016

Il percorso continua




Ieri visita.
La psichiatra ha deciso di mantenere la terapia combinata. Due giorni fa non sono stata molto bene, ma come tutte le crisi alla fine il dolore si è sciolto e ho ripreso il cammino. Noto un miglioramento rispetto ad un anno fa; ora i "momenti no" si presentano ogni 10 giorni, un bel traguardo rispetto a quando mi ritrovavo in balia delle crisi ogni 15 minuti.
Diciamo che la situazione si sta stabilizzando su un livello umorale accettabile, e per me questo è già tanto.
Questa maggiore stabilità mi permette di focalizzare maggiormente l'attenzione sui miei progetti, di assumermi le responsabilità di quanto mi accade intorno e questo fa si che ciò che mi circonda risulti meno invasivo.
Presenze, assenze, abbandoni e momenti di stasi... questa circolarità che prima era in grado di soffocare con le sue spire il mio animo, continua a presentarsi, ma con un'intensità minore.
Quello che mi circonda non è più così terribile e pericoloso.
Il mondo che ho dentro ora non è più un territorio sconosciuto, è diventato familiare, ho cominciato ad osservarlo e a non giudicarlo e ora ho voglia di contemplare panorami diversi. 
Ho voglia di affrontare la vita, quella vera, quella che non necessita dell'assoluto controllo, quella che è in grado di stupire e di emozionare.
Il percorso continua.


lunedì 8 agosto 2016

Se la gente solo potesse comprendere...



Se chi mi ama solo potesse afferrare un lembo del dolore che provo...
Se solo potesse scorgere fra i miei sorrisi la paura di cadere e inciampare negli stessi errori..
Ma le persone non vogliono guardare il dolore... vogliono fingere che tutto sia bello e perfetto perché è lo stesso male che temono anche se poi non lo dichiarano apertamente.
Domani avrò la visita di controllo con la psichiatra e oggi mi trovo in un buio profondo che mi spaventa e che sgomenta chi mi vuole ancora stare accanto.
Sento il dolore del mondo che mi attraversa e che si frammenta.. come luce in un prisma.

domenica 7 agosto 2016

Terapia combinata





Fine della terza settimana di terapia.
Sono al ivello "prendi un farmaco per smorzare gli effetti dell'altro farmaco".
Terapia combinata... in realtà ti devi giostrare fra orari e pillole dimezzate che devono essere prese durante le 24 ore del tuo giorno che si spara sia meno pesante del precedente.
Quindi vai di antidepressivo durante il giorno, poi se ti da ansia giù di goccette di ansiolitico e alla sera un antipsicotico che grazie al cielo ti fa dormire.
Ora l'obiettivo è quello di contrastare questo periodo di alti e bassi che ormai pesantemente mi accompagna da un anno e mezzo... o forse da tutta la vita.
Ma a volte ancora il dolore si fa sentire ed è strano pensare che tutta la tua esistenza sia stata caratterizzata da un vuoto provocato da un'insufficienza di serotonina.
Ma allora la vita è solo chimica?
Emozioni, pensieri e sentimenti dipendono veramente solo dal funzionamento di neurotrasmettitori?
Il mio percorso continua ed é simile a quello di tanti altri... Ma a volte mi sento così sola. Mi guardo attorno e mentre vivo nel mio stand by emozionale osservo la vita che procede e pulsa nonostante il mio incedere insicuro.
All'esterno e dentro di me solo calma apparente, una condizione che ti rende socialmente compatibile e allo stesso tempo distante da tutto.

venerdì 5 agosto 2016


La rabbia e la frustrazione mi scorrono dentro, come acqua di un fiume in piena che travolge tutti i miei buoi propositi.
Mi sono perduta per l'ennesima volta nei meandri della mia mente. mi sento compressa dal mondo esterno che entra senza filtro, come se tutti gli argini che pensavo potessero tenere qualsiasi affronto fossero ceduti all'improvviso.
Vorrei urlare fino ad eliminare il dolore, ma urlare non serve.
Non serve nemmeno pensare di andare oltre, perché oltre c'è solo il baratro eterno del vuoto che ben celato continua a scavare dentro.
Dentro di me il vuoto, eterna fiamma del mio animo.
E tutto questo per una frase banale, una sola frase che ha risvegliato in me il senso di impotenza.
E' come una valanga che travolge quella me stessa che ero riuscita a conquistare.
Razionalmente so che è tutto frutto della mia mente e come vorrei che anche il mio cuore seguisse quel nuovo schema. Ma le emozioni mi travolgono quindi vai di ansiolitico.
Quelle gocce che bruciano le emozioni e che ti fanno sembrare tutto piatto e regolare.
Il piano inclinato del mio sentire ha trovato un nuovo assetto illusorio.
Ora sono calma e di nuovo mi ritrovo nell'affidarmi alla chimica per sanare quelle ferite che gli abbandoni della mia esistenza hanno provocato.

Ora tutto è calmo.
Mi guardo dentro. Era solo una frase come tante, di quelle che si dicono senza pensarci tanto sopra.
Nessuno mi sta abbandonando, sono solo inciampata lungo il percorso ma ora sono di nuovo in piedi e la strada è ancora lunga.

giovedì 4 agosto 2016

L'equilibrio



E' difficile prendere coscienza di quanto il disturbo possa essere così invasivo nella mia esistenza.
Ora conosco molte più cose di me stessa... del mio modo di intendere le relazioni, del mio modo di concepire la vita e i relativi successi e fallimenti.
Ma pur essendo cosciente del fatto che la maggior parte dei miei fallimenti è conseguenza degli schemi mentali che per anni mi hanno dato questa visione distorta dell'esistere, a volte mi ritrovo disarmata di fronte alla mia impulsività.
E' come se il mio lato oscuro prendesse il sopravvento...è come se avessi cominciato a conoscerlo, ma ancora non riuscissi totalmente ad accettarlo.
E di fronte all'ennesimo insuccesso,  che per me è ancora sinonimo di catastrofe,  mi ritrovo a darmi la colpa... a volermi annientare, persa in quella sensazione di non voler più esistere.
In questi momenti non vedo altro che la mia parte oscura, così imponente e così pesante e monolitica.
E' come se la sua ombra riuscisse ad ostacolare la visione di quanti mi stanno accanto, delle persone che vogliono aiutarmi, nonostante la difficoltà del vivere accanto ad una persona che da un momento all'altro non è più la stessa.
I farmaci mi stanno dando una mano, non ho mai avuto un'eccessiva fiducia nella chimica, ma riconosco che se non li prendessi i momenti di sconforto sarebbero ancora più difficili da gestire.
Oggi mi chiedo per quanto tempo ancora dovrò impegnarmi a rimanere in bilico fra la normalità e la follia... per quanto tempo ancora dovrò fare i conti con la mia mente e con il suo andare alle volte alla deriva.
Forse si tratta solo di portare pazienza e di concedermi il tempo di abituarmi a lasciare andare il dolore che a volte diventa così presente ed intrusivo.



martedì 2 agosto 2016

Psicofarmaci e sogni



Da 2 settimane ho iniziato la terapia farmacologica per debellare il mio disturbo, antidepressivo e anti psicotico, da una settimana ho interrotto l'ansiolitico, e devo dire che mi sento molto meglio.

Quello che ho riscontrato è un'insolita attività onirica; è come se ogni sogno mi portasse ad affrontare quelli che sono i nodi cruciali del mio disturbo.
Sogni nei quali vengo abbandonata, dove mi trovo in situazioni nelle quali le persone nelle quali confido mi girano improvvisamente le spalle umiliandomi e facendomi sentire come poco importante.
Una figura sempre presente è quella del mio compagno, durante il sogno ha atteggiamenti che mi umiliano, che mi fanno sentire poco importante e poco amata o che improvvisamente mi comunica un allontanamento.
Il giorno dopo rido con lui di quanto il mio cervello nella notte ha prodotto, ma la cosa più interessante è che nel sogno, mentre faccio esperienza di queste situazioni non vengo assalita dall'inquietudine e del vuoto che prima della terapia avvertivo. Affronto quanto mi sta accadendo con iniziativa, ma non con l'atteggiamento compulsivo che in tutti questi anni ha caratterizzato il mio comportamento.
Chissà... forse il mio inconscio sta lavorando per me...